Flavio Paolucci (*1934)

Flavio Paolucci è un uomo che riflette molto e che parla poco d’arte. Egli registra però con grande attenzione tutto ciò che gli accade attorno. Manifesta uno spiccato senso per i segreti della natura. Con diversi legni, carta preparata appositamente e colori naturalmente trasparenti elabora oggetti e quadri che assomigliano a recondite creazioni della natura ma che in realtà sono poetiche invenzioni della sua arte.

l suoi lavori sono informali e non astratti, si avvicinano a soluzioni formali surrealistiche, sembrano però essere scaturiti da una mente seria e riflessiva. In essi vengono accennati intuitivamente tematiche come la nascita, la morte o la vita, l’amore e la caducità. Un senso di leggerezza e di forza positiva fluisce dalle vivaci forme e dalla delicatezza dei materiali utilizzati. L’opera senza titolo, risalente al 1991, è esemplare per il processo creativo dell’artista. Essa oscilla tra immagine e oggetto e riflette in modo complesso il fascino provato per il tema della natura e della metamorfosi. La trasformazione da oggetto appartenente alla natura ad oggetto d’arte inizia con la scelta mirata dei materiali che Paolucci trova nei pressi del suo atelier in Val di Blenio. Legno, carta e carboncino costituiscono gli elementi principali dell’opera che vengono fatti dialogare insieme, sullo sfondo del ciclico divenire, essere e deperire della natura. l materiali impiegati fungono contemporaneamente da materiali costitutivi dell’opera e da simboli, e la loro speciale elaborazione tecnica rimane un segreto che Paolucci svela soltanto a piccole dosi. La splendente carta seta di colore grigio chiaro è disposta a strati. All’origine si ritrova una complessa tecnica utilizzata per ottenere l’effetto di una superficie organica e viva, la cui struttura richiama pelli di animali conciate. La sovrastante forma ad arco, eseguita con carta e particelle di carboncino, sprigiona una magica luce che ricorda un oggetto di culto: una lunga figura a forma di totem, la cui base combacia con la cornice dell’opera, sembra distaccarsi dal suo involucro terreno. La sagoma di un iniziale cuneo di legno dipinto di nero riappare, eseguita con della fragile carta, due volte sulla superficie dell’opera. Questi tre elementi danno vita ad una triade che determina il ritmo e l’equilibrio pieno di tensioni della composizione.          

(Fonte: catalogo ‚Innovazione e Tradizione‘, Berna 2001)

 

Flavio Paolucci è nato a Torre (CHE) nel 1934. Oggi vive e lavora a Biasca.

Ambiti di attività: pittura, scultura, installazione.

Opere di Flavio Paolucci

© Flavio Paolucci
Flavio Paolucci

Senza Titulo

Flavio Paolucci

Trittico, Nr.1

Flavio Paolucci

Trittico, Nr.2

Flavio Paolucci

Trittico, Nr.3