Kaspar Müller (*1983)

Pop Art, kitsch, ready-made e appropriazione: di tutto ciò si trova traccia nell’arte di Kaspar Müller, ma si tratta di definizioni che non riescono a inquadrare completamente la complessità concettuale della sua opera. Con oggetti, pitture, film e fotografia questo artista interroga i sistemi di valore dell'arte e della vita quotidiana. 

Kaspar Müller studiò arti figurative alla Scuola di Arte e Design di Basilea fino al 2006. Nell’anno in cui concluse gli studi fondò insieme ad amici artisti il run-space Vrits nella città sul Reno e, dopo la sua chiusura nel 2009, lo spazio artistico Galen. Inoltre subito dopo gli studi sviluppò con le sue opere una vivace attività espositiva, in breve tempo anche a livello internazionale. Ben presto fanno apparizione nella sua produzione artistica le colorate sfere di vetro soffiato che nel frattempo ne sono diventate una specie di marchio di fabbrica. Spesso le appende allineate a una spessa fune nella sala di esposizione come enormi collane di perle o ghirlande, ma le impiega anche come soggetto di fotografie. Nella sua opera giocano un ruolo importante anche oggetti quotidiani – come mobili, accessori legati alla circolazione stradale, alimenti o vestiti – che vengono collocati in disposizioni spesso leggermente assurde. Nell’impiegare diversi oggetti di questo tipo in più opere, gli interessa esaminare la diversa «retorica» delle cose in contesti modificati, cioè lo slittamento del loro significato. Quando si appropria e reinterpreta note opere di altri artisti, come per esempio di Julian Opie, trasferisce il suo atelier nella galleria o organizza una retrospettiva della propria produzione artistica già dopo poco più di dieci anni, l’attenzione si concentra invece sulle gerarchie di valori del sistema dell’arte.


Kaspar Müller ha già ricevuto molti premi, come il Premio culturale Manor nel 2010, il primo Kadist – Kunsthalle Zürich Production Award nel 2012 e un riconoscimento nel concorso «I più bei libri svizzeri» nel 2015. Nel 2019 è stato nominato per il Prix Mobilière.


Kaspar Müller, nato nel 1983 a Sciaffusa (Svizzera), vive e lavora a Berlino (Germania).

Campi di attività: oggetti, pittura, grafica per stampa, fotografia, video, installazioni

“L’arte è vera nella misura in cui ciò che parla da essa ed essa stessa sono discrepanti, inconciliati, ma questa verità la ottiene se sintetizza ciò che è scisso, determinandolo in tal modo soltanto nella sua inconciliabilità. Paradossalmente essa deve dare testimonianza dell’inconciliato e nondimeno tendere a conciliarlo; ciò è possibile solo al suo linguaggio non-discorsivo.” Theodor W. Adorno


vedi anche

Opere di Kaspar Müller

© Kaspar Müller, Berlin
Kaspar Müller

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