Marianne Eigenheer (1945-2018)

Nonostante il linguaggio simbolico delle sue opere appaia ben definito, la loro creazione è un atto spontaneo: un processo intuitivo, spesso sorprendente anche per l'artista stessa, è alla base dei disegni, dei dipinti e delle pitture murali di Marianne Eigenheer – e sfocia spesso in affermazioni visive, poetiche e ridotte, sull’indicibile.

Marianne Eigenheer sarebbe voluta diventare compositrice, ma all’epoca era praticamente impossibile per una donna realizzare questo sogno. Nel 1970 conseguì quindi il diploma di insegnante di disegno alla Scuola di arti applicate di Lucerna. Proseguì poi studiando storia dell’arte, antropologia e psicologia all’università di Zurigo e contemporaneamente dal 1971 iniziò a lavorare come assistente scientifica di Jean-Christophe Amman al Museo d’arte di Lucerna e ad esporre già in diverse occasioni le proprie opere. Ben presto Eigenheer sviluppò un linguaggio formale molto originale, che prende ispirazione da forme umane, animali o vegetali e sembra raccontare del ciclo della vita, del tempo e della caducità ma è fortemente influenzato da sentimenti e riflessioni astratte dell'artista. Essenziale nella sua opera è la linea grafica, che a volte circonda forme bidimensionali, a volte – per esempio alla metà degli anni Ottanta e nell’opera matura – si contorce come una sognante «traccia» su sfondo bianco. Eigenheer lavora sempre in serie di opere, di cui sono note soprattutto le prime, come per esempio Bilder zur Lage del 1982 in formato cartolina, dove sono rappresentante strane creature, o Misere der Herzen del 1984, tele di grande formato con immagini stilizzate di animali bidimensionali. Nella gamma di colori, sempre ridotta, prevalgono le tonalità terrose e nelle opere più tarde, frutto di un rinnovato slancio creativo, si limita al rosso, al nero e al dorato.

 

Marianne Eigenheer insegnò a lungo come professoressa, per esempio all’Accademia di Arti Figurative di Stoccarda o all’Edinburgh College of Art, ma per questo motivo cadde temporaneamente nell’oblio, anche in patria. Solo tardi se ne riconobbe l’importanza nella storia dell’arte svizzera, sia per l’opera originale che per l’impegno femminista.

 

Marianne Eigenheer nacque a Lucerna (Svizzera) nel 1945 e morì a in Basilea (Svizzera) nel 2018.

 

Campi di attività: disegno, pittura, pittura murale, fotografia, video 

Sito web di Marianne Eigenheer


vedi anche

Opere di Marianne Eigenheer

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Als gäbe es

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Winter