La figura umana è stata a lungo il tema principale della scultura, fino a quando nel XX secolo ha lasciato il passo alle questioni della materialità e della relazione con lo spazio. Nei suoi oggetti Sara Masüger combina in modo talvolta sconcertante entrambi questi aspetti, creando metafore di grande impatto della memoria e della caducità del corpo.
Sara Masüger ha studiato arti figurative alla «Schule für Gestaltung» di Berna dal 1997 al 2000 e poi dal 2001 al 2003 alla Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam. Inizialmente si è dedicata a installazioni e disegni, a volte accompagnati da testi e più di rado anche da video – come per esempio in Er war ein guter Baum del 2003, creato su incarico della Mobiliare. Oltre al rapporto tra uomo e natura rivestono qui un ruolo importante anche i rapporti di grandezza, che assumeranno rilevanza anche nella creazione installativo-scultorea che ben presto assumerà un ruolo predominante. Masüger ha sviluppato il proprio linguaggio genuinamente plastico attorno al 2010, includendo sempre più spesso nei suoi oggetti anche frammenti di parti del corpo. In un’esposizione per la Guerilla Galerie di San Gallo nel 2011 si trattava ancora di calchi in gesso formati riempiendo guanti di gomma, ma presto Masüger ha iniziato a impiegare il proprio corpo come modello. Da allora nei suoi lavori soprattutto mani o parti della testa si fondono continuamente con proliferazioni materiche in resina epossidica, stagno o gomma a formare fantastici oggetti surrealisti, in parte apocalittici, in parte segnati da una latente morbosità, realizzati dall’artista stessa. Sempre di colore bianco o nero, trasmettono un’impressione di caducità e al tempo stesso rievocano la memoria e la sensibilità corporea. Inoltre Masüger ha già creato numerose costruzioni a forma di tunnel estremamente rastremate – bianche e rivestite di stalattiti e stalagmiti in modo simile a grotte come a Zugo nel 2014, oppure in nero lucido riflettente come nel Museo d’arte dei Grigioni di Coira nel 2018. Queste «costruzioni in prospettiva» generano un gioco tra le dimensioni e uno spazio tridimensionale illusorio.
Sara Masüger è considerata una delle giovani scultrici svizzere più promettenti. Ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, come per esempio il sussidio del Cantone di Zugo nel 2004 e nel 2006 o un Cahier d’artistes della Fondazione per la cultura Pro Helvetia nel 2015.
Sara Masüger, nata a Baar (Svizzera) nel 1978, vive e lavora a Zurigo (Svizzera).
Campi di attività: scultura, installazioni, disegno, (inizialmente) video