Il collettivo di artisti danesi SUPERFLEX, formato dai tre membri Jakob Fenger, Bjørnstjerne Christiansen e Rasmus Nielsen, sviluppa progetti interdiscipilinari che affrontano tematiche riguardanti la società, l'ecologia e l'economia. L’opera di SUPERFLEX si insedia sul punto di intersezione tra arte, attivismo e imprenditorialità e impiega questa combinazione per mettere in discussione i limiti tradizionali del mondo artistico.
La scultura a LED è formata da lettere in alluminio illuminate in azzurro neon che formano la frase There is an Elephant in the Room (2019): un modo di dire per indicare un problema evidente che non viene affrontato dalle persone presenti o viene addirittura ignorato. Nessuno vuole parlare della situazione, nonostante questa – non importa se a livello personale, sociale o politico – venga avvertita come imbarazzante, controversa o pericolosa. In questa opera SUPERFLEX sfrutta l'estetica di insegne commerciali nello spazio pubblico per alludere alle conseguenze dei modelli di consumo umani e dello spreco nell'impiego delle risorse naturali.
L’approccio orientato ai processi di SUPERFLEX si avvicina all’idea della «scultura sociale», un’arte impegnata a livello sociale e strettamente legata all’attivismo politico sovversivo che ha spesso luogo al di fuori di musei e gallerie. Spesso SUPERFLEX sviluppa i suoi progetti in collaborazione con istituzioni, comunità nonché esperte ed esperti di discipline diverse.
SUPERFLEX è un collettivo di artisti danese che è stato fondato nel 1993 a Copenhagen da Jakob Fenger (*1968), Bjørnstjerne Christiansen (*1969) e Rasmus Nielsen (*1969) e che opera a livello internazionale. I membri di SUPERFLEX vivono e lavorano a Copenhagen.
Mostre personali (selezione): Museum Jorn, Silkeborg (2024); Kunsthaus Graz (2022); Tate Modern, Londra (2017); Taipeh Biennale (2010); Kunsthalle di Basilea (2005). Mostre collettive (selezione): Biennale di Venezia (2024); Galerie von Bartha, Basilea (2022); Van AbbeMuseum, Eindhoven (2010).
Campi di attività: film, installazioni, arte in spazi pubblici