Werner Witschi (1906-1999)

Piegare, curvare, sovrapporre, saldare – Werner Witschi conosceva molte tecniche per trasformare semplici lamiere forate o reticoli metallici in strutture astratte e geometriche in grado di creare onde e ritmi ottici quando l’osservatore si muove attorno ad esse. 

Witschi crebbe a Urtenen presso Berna in una famiglia di insegnanti. Anche la sua formazione ricalcò quella dei genitori e fu poi seguita da un breve periodo di studi di pittura a Parigi e di disegno alla Scuola di arti applicate di Berna. Dal 1929 al pensionamento, avvenuto nel 1971, Witschi lavorò come insegnante a Flims, Bolligen e Berna. Alla professione affiancò per quasi 20 anni la pittura soprattutto di paesaggi, nature morte e scene bibliche, fino a quando, all’inizio degli anni Cinquanta, iniziò a sperimentare con sagome e procedimenti di stampa e – affascinato dall’opera di Jean Dubuffet – creò i suoi primi rilievi in carta, legno e metallo. A partire dal 1960 Witschi si distanziò sempre più dalla figuratività impiegando sovrapposizioni graduali e stratificazioni di lamelle o setacci, a cui a partire dalla metà degli anni Sessanta conferì anche una componente cinetica realizzando palpitanti effetti moiré. Negli anni Settanta moltiplicò queste irritazioni ottiche con l’integrazione di specchi e vetro acrilico colorato, ma al tempo stesso concluse la fase in cui erano le opere stesse a muoversi fisicamente e si concentrò sugli effetti generati dal movimento dell’osservatore nello spazio.

 

Anche le tre opere di Witschi appartenenti alla collezione della Mobiliare giocano con questo fenomeno e sfruttano l’effetto moiré. Per esempio Moiré-Körper (1985), formato da una lamiera forata piegata a formare triangoli e quadrati, in cui lo spazio vuoto viene fatto letteralmente vibrare in diverse interferenze ritmiche create dallo spostamento delle superfici reticolate quando ci si passa accanto. Invece Wandplastik (1986), opera quadrata realizzata con un doppio reticolo metallico stratificato, genera un solo effetto moiré ben definito a maglie grandi, e anche l’oggetto Ohne Titel (Moiré-Stele) (1996), creato da Witschi all’età di 90 anni, può essere visto come tentativo di pensare la scultura a partire dal suo effetto ottico e dalla successione non casuale di schemi sempre diversi.

 

A partire dagli anni Sessanta Werner Witschi, insieme a scultori come Walter Linck (1903–1975) e Arnold Zürcher (1904–1994), fu uno dei principali rappresentanti della scultura dai tratti costruttivistici a Berna.

 

Werner Witschi, nato nel 1906 a Urtenen (Svizzera), morì nel 1999 a Bollingen (Svizzera).

Campi di attività: arte oggettuale, scultura, arte cinetica, pittura e grafica


vedi anche

Opere di Werner Witschi

Werner Witschi

Moiré-Körper