Cuno Amiet (1868-1961)

Il ripetersi di temi pittorici quali le nature morte floreali, i giardini e l’epoca della raccolta della frutta, mostra da un lato l’intenso rapporto di Cuno Amiet con la natura, dall’altro è testimone della riflessione di un’intera vita attorno alle possibilità tecniche della pittura. Mezzo espressivo caratteristico, diventa così il colore con le sue potenzialità di caldo-freddo o di contrasti chiaro-scuro e la pennellata visibile e strutturante.

Anche la Natura morta con fiori del 1954 comunica attraverso un vocabolario cromatico vivace e caratterizzante, con il quale Amiet sviluppa un linguaggio moderno seppur sempre legato alla figuratività. I diversi fiori sono solo accennati a mo' di schizzo, mentre i contorni rimanenti cominciano a dissolversi, intrecciandosi con l’ambiente circostante fino a evocare un tappeto. Rispetto alla maggior parte dei lavori floreali dei primi anni, nei quali il policromatismo espressivo e le linee di contorno scure rimandavano a soluzioni estreme, in questa Natura morta con fiori di piccole dimensioni è percepibile un alito di intimità e la sensibilità delle nature morte tradizionali. Ancora in età avanzata Cuno Amiet ha continuato a lavorare ai suoi quadri. All’epoca della Natura morta con fiori aveva 86 anni; essa riassume, senza pretesa alcuna, le esperienze di un’intera vita dedicata alla pittura. Le pennellate unidirezionali e l’uso spontaneo del colore ricordano modelli quali van Gogh e Gauguin, l’ultimo dei quali egli aveva incontrato in gioventù a Pont-Aven.

Questo incontro, come altri, per esempio quello con Ferdinand Hodler, e la sua temporanea partecipazione al gruppo tedesco «Die Brücke», hanno influenzato in maniera duratura la sua opera; ed è proprio nell’elaborazione di questa pittura avanguardistica francese e tedesca che Cuno Amiet è da annoverare, insieme a Ferdinand Hodler e Giovanni Giacometti, tra i precursori dell’arte moderna in Svizzera. Questo ruolo riguarda naturalmente solo l’opera giovanile e quella della maturità, in particolare fino agli anni Trenta, mentre quella tarda ha riscosso attenzione solo dopo la morte dell’artista. Alla fine della sua esistenza – morì a 93 anni – quando dominavano action painting e altre nuove tendenze, Amiet pareva dimenticato e il mito di «principe dei pittori» nella sua accogliente Oschwand era sbiadito.

(Fonte: catalogo ‚Innovazione e Tradizione‘, Berna 2001)

 

Cuno Amiet è nato a Soletta (Svizzera) nel 1868, è morto nel 1961 a Oschwand (Svizzera).

Campi di attività: pittura, disegno, grafica, arti plastiche

«Il pittore non guarda mai solo con gli occhi, egli coinvolge subito anche il mezzo attraverso il quale vuole restituire ciò che ha visto.» Cuno Amiet, 1948


Opere di Cuno Amiet